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I disturbi psicologici

I disturbi psicologici

I disturbi psicologici sono situazioni di forte disagio individuale identificabili con i sintomi di origine psicologica. Tuttavia, i disturbi psicologici interessano e si diffondono su tutto l’organismo. Le forme principali di psicopatologie sono il disturbo dell’ansia generalizzato, il disturbo di panico, il disturbo ossessivo- compulsivo, le fobie e la depressione. L’ansia è un’emozione che tutti hanno sentito nelle situazioni di pericolo oppure nei momenti stressanti (ad esempio prima di un esame). Piccole quantità di agitazione contribuiscono all’aumento dell’attenzione e all’attivazione neuro-fisiologica; questo ci aiuta a prepararsi e attivarsi nelle situazioni che richiedono specifiche reattività e quindi costituisce una specie di allerta funzionale alla persona. Si inizia a parlare del disturbo dell’ansia quando la preoccupazione eccessiva si manifesta continuamente e per un periodo di almeno 6 mesi. In tal caso l’individuo non è capace di controllare l’agitazione e si trova nello stato di iperattivazione e ipervigilanza. Tra i vari sintomi del disturbo dell’ansia si possono osservare: irritabilità, tensione muscolare, sensazione di irrequietezza, intensa paura, sintomi psicofisici come spasmi, nausea, sudorazione, tachicardia, pallore, vertigini e altro.

Gli improvvisi e ricorrenti attacchi di panico sono le manifestazioni del disturbo di panico, che vengono seguiti da almeno un mese di acuta e persistente preoccupazione di avere un altro attacco di panico. Spesso proprio questa paura genera l’attacco stesso. Le crisi di panico variano da persona a persona relativamente al grado di intensità e di frequenza, ma sono caratterizzabili dalle sensazioni di estrema paura e disagio, nonché dalla preoccupazione per le conseguenze (come paura di impazzire o perdere il controllo). Solitamente l’individuo cerca di evitare le situazioni in cui teme possano avvenire gli attacchi di panico.

Il disturbo ossessivo-compulsivo è identificabile con la presenza di ossessioni o compulsioni che l’individuo riconosce eccessive e che gli provocano evidente disagio, interferendo nelle diverse sfere della vita come lavoro, relazioni interpersonali ecc. Vengono chiamati ossessioni pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, che creano ansia e paura. Essi vengono seguiti dalle cosiddette compulsioni, ossia dalle azioni o comportamenti ripetitivi che sono rivolti a prevenire gli eventi temuti. Un esempio di ossessione è la paura dello sporco, che in modo eccessivo viene associato alle malattie contagiose. Per bloccare questo terrore, l’individuo si lava le mani ripetutamente, evita le strette di mano e l’uso dei bagni pubblici. In generale, per lo meno l’80% delle persone ossessive ha sia le ossessioni sia le compulsioni, mentre meno del 20% ha solo ossessioni o solo compulsioni.

Una fobia è sostanzialmente una paura di carattere irrazionale e persistente di determinate situazioni, oggetti, persone, attività o animali che non costituiscono un vera minaccia per la persona. Solitamente le persone che soffrono di fobie sono consapevoli dell’irrazionalità della propria paura, ma non riescono a controllarla e perciò evitano sistematicamente di trovarsi nelle situazioni temute o di fronte alle cose/persone di cui hanno paura. Esistono diverse fobie, come le fobie degli animali (topi, lucertole, ragni, serpenti ecc.), fobie delle situazioni (paura dei luoghi chiusi o claustrofobia, paura dell’acqua, paura dell’altezza ecc.), fobie sociali (paura di essere al centro di attenzione, paura di parlare in pubblico, paura di guardare negli occhi ecc.) e tanti altri tipi di fobie. Se la situazione che scatena la paura è facilmente evitabile, l’individuo fobico convive con il proprio disturbo senza particolari problemi, ma in molti casi le fobie incidono negativamente sulle relazioni sociali e sul lavoro delle persone.

Il disturbo depressivo o la depressione è molto diffuso, ne soffre indicativamente dal 15% al 20% della popolazione. I soggetti che soffrono di questo disturbo hanno un umore depresso e il carattere dei loro pensieri è prevalentemente negativo. La forma grave di questo disturbo è associata ad una elevata mortalità, dovuta ai suicidi.

Il primo o il secondo episodio di depressione solitamente è causato da un evento stressante come un cambiamento nella sfera lavorativa o il trasloco in un’altra città, oppure da un lutto come la morte di una persona cara. Ciononostante, le cause iniziali hanno meno importanza per i successivi episodi di depressione. Accanto all’umore triste e all’anedonia (l’incapacità di provare piacere nelle attività che in passato suscitavano il godimento), le persone depresse presentano anche altri sintomi come: stanchezza, mal di testa, riduzione o aumento dell’appetito, insonnia o ipersonnia, difficoltà di concentrazione, tendenza a svalutarsi o ad incolparsi e altro. Nei casi più gravi si possono presentare i sintomi di psicosi come deliri e allucinazioni.

Dr. Stefano Angelini

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